L’incidenza di questa lieve complicanza va dal 10 al 30% e dipende sia
dall’operatore (scelta della concentrazione e della dose giusta del farmaco,
tecnica di iniezione) che dalla predisposizione del paziente. La macchie hanno
una colorazione che va dal grigio al marrone scuro e compaiono di solito dopo
alcune settimane dalla terapia sclerosante. Le macchie vengono definite
pigmentazioni emosideriniche in quanto sono secondarie ad un accumulo locale di
ferro nei tessuti. La presenza di ioni ferrosi e ossigeno determina la
stimolazione dei melanociti con successiva produzione del pigmento melanico.
Da un punto di vista della prevenzione, è utile sospendere farmaci
interferenti con l’emostasi ed eventualmente favorenti il sanguinamento (FANS,
antitrombotici, fibrinolitici…), sospendere farmaci e cosmetici potenzialmente pigmento
geni (tetracicline, cloro china, creme abbronzanti, coloranti, olio di
bergamotto…) . Evitare l’esposizione solare o a lampade abbronzanti nel periodo
post-trattamento.
Come terapia ambulatoriale, si possono avere buoni risultati
utilizzando dei solubilizzanti emosiderinici come l’acido tricloroacetico e
l’acido mercaptoacetico.
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